La nostra Africa
Ci lasceremo catturare da queste immense pianure ricche delle varietà faunistiche più grandi e selvagge di tutto il pianeta.
Partenza 30 Luglio Rientro 28 Agosto 2011
Totale spesa € 3500 a testa , voli compresi _ Turkish Airline_
30 Luglio. Ore 13.20 partenza da Bologna per Istanbul. Arrivo ore 17.30. Ore 18.20 Partenza da Istanbul per Dar es Salaam, 6 ore di volo.
31 LUGLIO
Arriviamo nella capitale verso le 3 di notte. Un po’ di fila per fare il visto ($50 a testa) e appena usciamo sorpresa: non ci sono i nostri zaini! Noi che non volevamo perdere tempo…! Prendiamo così un taxi ($20) che ci porta verso il centro città alla ricerca di un Hotel dove poter dormire. I più economici che avevamo letto sulla nostra guida della Lonely sono tutti “full”, così pernottiamo al Durban Hotel ($ 60 in 2, compresa la notte successiva,quindi abbastanza bene). Sono già le 5 del mattino, e una dormitina ce la facciamo volentieri: siamo stanchissimi. Al nostro risveglio andiamo subito alla ricerca di un cambio, e che anche se è Domenica riusciamo a trovarlo senza problemi. Compriamo anche una scheda telefonica locale, per spendere meno sulle chiamate e messaggi. Pranzo al “Jubba Restaurant”. Pomeriggio a zonzo per la città, dove ci si accolla un certo George (un pazzo) e non ci mollerà fino a sera. Con lui però riusciamo ad andare al Mercato del pesce, zona un po’ off limits, ed effettivamente non sembra una zona molto rassicurante. Non riesco nemmeno a scattare molte foto perché la gente si arrabbia proprio!! Stanchi morti di tutto il tragitto fatto rientriamo in Hotel, dopo aver mangiato al Kebab.
1 AGOSTO
Stamattina ci dirigiamo verso l’ufficio della Turkish che abbiamo visto per caso ieri passeggiando, cercando di farci risarcire , ma ci spediscono all’ufficio direzionale presso il Kilimangiaro Hotel. Si vede che è Lunedì oggi: per le strade un caos infernale e ramadan in corso per tutto il mese di Agosto, cosi anche pranzare risulta un impresa! Nel camminare oggi ci si avvicina un certo Josef e chiacchiera dopo chiacchiera ci lasciamo convincere e ci facciamo portare dentro ad una agenzia che organizza tour. Ci facciamo fare un preventivo per i parchi del Sud: Rhua, Mikumi e Selous Game Reserve. 7 giorni $1050 a testa , safari privato tutto compreso. Iniziamo a meditare perché il prezzo sembra veramente buono (rispetto ai preventivi che ci eravamo fatti fare in Italia prima della partenza…). Ci fidiamo e diamo un acconto di $200.
Adesso speriamo solo che arrivino i nostri zaini per poter partire! Oggi cerchiamo anche un altro alloggio più economico: dormiremo al “Juba Hotel” ($20 in 2).
2 AGOSTO
Al nostro risveglio chiamiamo subito l’aeroporto: evviva! Sono arrivati i nostri zaini! Prendiamo subito un taxi per andarli a recuperare. Ora siamo più tranquilli. Avvisiamo l’agenzia che domani possiamo partire per il nostro primo safari! Sono emozionata, non vedo l’ora! Adesso però dobbiamo darci da fare per trovare un posto dove pranzare perché è un impresa. Ci dirigiamo verso Libya Street (dalla parte opposta di dove siamo noi). Di Km a piedi ne facciamo eheh… poi quest’afa ci uccide. In città vorrei fotografare di tutto e di più, peccato che la gente non me lo permetta perché è un continuo chiedere soldi. Le immagini delle donne nei loro abiti colorati che portano carichi sulle teste sono unici. C’è chi affila i coltelli con le ruote della bicicletta, uomini sarti con la loro macchina da cucire a bordo strada, venditori ambulanti di ogni genere di cose, meccanici ecc. Pranzo in un ristorante cinese (sembrano gli unici ad essere aperti a quest’ora) al “tai houshan zhuang”, spesa minima nonostante locale abbastanza inn
3 AGOSTO
Sveglia ore 8. Ann, la ragazza dell’agenzia, passa a prenderci poco dopo. Saldiamo il nostro tour ed attendiamo la partenza che si sta trascinando un po’ per le lunghe. Sembra che l’autista stia facendo il check up all’auto. Poi finalmente si parte. Non mi sembra vero! Sono emozionatissima! Il nostro autista, Ramja , parla pochissimo inglese, ma si mostra subito una persona educata e gentilissima. Attraversiamo il traffico della città (che è un impresa) , per immergerci un oretta dopo in un paesaggio tipico tropicale :capanne a bordo strada dove vendono frutta , verdura e artigianato locale. I bambini giocano nei cortili con le ruote delle auto, mentre le donne rammentano abiti. Dopo un paio d’ore arriviamo ad un piccolo villaggio: è qui che pranzeremo. È carino, c’è anche una falegnameria affianco. E’ bello guardare come la gente lavora qui, ma di far foto non se ne parla. Ripartiamo per il Selous, da qui ci sono ancora un centinaio di Km ma di strada sterrata!! Impiegheremo circa 3 ore. La strada è di terra rossa e le case dei villaggi che si incontrano sono fatte di fango e cemento. Quanta povertà. Sembra che nessuno lavori e spesso la gente è a terra oziante. Finalmente arriviamo all’Ippo Camp sul fiume,dove ci affidano la nostra stanza. È troppo carino qui! È un bungalow a 2 piani disposto per 5 persone, ma invece sarà tutto per noi. Mica male. Ormai sono le 17 e il sole sta per calare. Facciamo subito il boat safari , e anche qui lo faremo soli. Ottimo. Dalla barca subito avvistiamo dei coccodrilli , camaleonti sulla sponda, martin pescatori e finalmente ippopotami! Wow! Peccato solo che stiano sempre nascosti sotto quest’acqua marrone. Sostiamo poi su di una “spiaggetta” situata proprio in mezzo al fiume. Da qui riusciamo a vederne un bel gruppo da vicino. Il sole ora sta tramontando, così ce ne torniamo al camp per un ottima cenetta. Si mangia da Dio qui! Pollo, patate, cipolle ed altre verdure e banane. Il nostro Lodge non ha le finestre ma solo zanzariere, perciò ci addormentiamo con il rullo dei tamburi che proviene dall’altra parte del fiume. Sembra esserci una festa tribale.
4 AGOSTO
Sveglia ore 6. Alle 06.30 abbiamo il walking safari. Arriva la nostra guida, un giovane ragazzo vestito in abiti tradizionali africani nei tempi di “caccia” (praticamente nudo con il viso pitturato per mimetizzarsi.), insieme ad una guardia armata, che ci accompagneranno nel safari a piedi nei dintorni del lodge. Il tutto dura circa un oretta, a mio avviso è solo una passeggiata e non un safari. Interessante perché ci vengono mostrate e spiegate tutte le piante medicinali che la foresta offre, però un po’ noioso perché l’unico animale che siamo riusciti a vedere è stato un Dik-Dik e la scimmia Guereza. Per ultimo ci viene mostrato un Baobab: il più grande della zona limitrofa. Rientriamo per la colazione e finalmente è arrivata anche l’ora del nostro primo Game Drive. La guida sarà sempre questo ragazzo, poi Ramja come autista e noi. Meglio di così! Arriviamo all’entrata del Selous per la registrazione, ci sono altre 3 jeep insieme a noi. I primi animali che avvistiamo sono gli Impala, poi a seguirsi le giraffe e ci fuoriesce un bel “wow”! Che belle! Viste nel loro abitat naturale è tutta una altra cosa. Sembra tutto così irreale. Ci avviciniamo a queste grandi foci d’acqua (dei laghi), popolate da numerosi ippopotami e coccodrilli. Poi appaiono i primi Gnu, poi le zebre e finalmente anche una bella famiglia di Leoni distesi all’ombra. Che meraviglia! Non smetto mai di scattare foto, e loro sono talmente vicini che se allunghiamo una mano riusciremo pure a toccarli! Incredibile. Poco distante c’è una famiglia numerosa di elefanti. Inoltre cani selvatici,licaoni, manguste,tantissimi babbuini, Kudu… Per noi questo è un mondo tutto nuovo e nonostante dopo siano passate circa 2 ore senza vedere null’altro (solo zebre/giraffe), oggi è stata una giornata carica di emozioni. Qui è tutto molto selvaggio ed a seconda degli animali che avvistiamo il paesaggio cambia. Questa riserva è la più grande di tutta la Tanzania, e solo di rado incontriamo jeep con altri turisti sopra. Con il calar del sole la savana assume dei colori da cartolina. Il sole ora è un grosso tuorlo d’uovo che si lascia cadere dolcemente dietro alle collinette, e con questo sfondo noi ci avviciniamo al nostro Lodge in quanto i parchi alle 18 chiudono
5 AGOSTO
Sveglia ore 5, colazione poi partenza per il Mikumi N.P. Diamo un passaggio a Benson, un Masai che deve raggiungere Arusha. Avere l’auto privata comunque ha il vantaggio di poterti fermare dove e quanto vuoi. Infatti dobbiamo entrare di nuovo nel Selous ed attraversarne una parte, e alla mattina presto riusciamo a vedere tantissimi animali tra i quali una leonessa a bordo strada con i 2 piccoli. Ci fermiamo ad ammirarli per un po’, tanto siamo solo noi. Strada facendo incontriamo anche un facocero ed un Kudu maschio adulto gigantesco! Usciti dal parco la strada “principale” che percorriamo è sempre sterrata, quindi la velocità del nostro suzukino è dei 40km/h. Usciti da questa regione entriamo nel Morogoro, dove qui la vegetazione è molto più alta, fitta e verde. Mi piace fotografare dall’auto, anche se la gente non vuole. Benson ci spiega che è il Governo che ha imposto agli abitanti di non farsi fotografare se non per soldi. Ore e ore di cammino, sembra non arrivare mai a destinazione. Per il pranzo ci fermiamo in un villaggio Masai . Giusto il tempo per gustarci un paio di piatti tipici (agnello alla brace e banane fritte) e poi si riparte. Finalmente arriviamo alla città di Morogoro, capitale dell’omonima regione. In teoria qui ci doveva essere uno scambio di guide, ma Benson ci ha proposto di rimanere con noi visto che avevamo già un buon rapporto e di accompagnarci lui nel Ruaha. Ok, a noi va bene. Riceviamo comunque una telefonata di parte dell’agenzia per assicurarsi che davvero noi non avessimo dei problemi o quant’altro! Proprio gentili eheh! Da qui inizia la strada asfaltata e in un paio d’ore scorgiamo un cartello che ci avvisa che stiamo entrando nel Mikumi N.P. Che strana cosa: stiamo percorrendo una specie di super strada con tante macchine, e nello stesso tempo siamo entrati nel Parco Nazionale dove bisogna stare attenti all’attraversamento degli animali. Sono ormai le 19 e il sole è tramontato da un po’, quando all’improvviso 2 iene maculate attraversano di corsa la strada!! Ma è allucinante!! Ok, siamo in Africa, ma davvero non ci si aspettano cose del genere. Poco più avanti tutti fermi: stanno attraversando una famiglia di elefanti!! E per finire un bel Bufalo a bordo strada. Se pensiamo che è notte chissà di giorno cosa si vede qui!
6 AGOSTO
Sveglia ore 6.30, colazione poi partenza per il Ruaha. Percorriamo in auto una strada di recente costruzione (ci sono ancora molti lavori in corso) e dove a bordo strada la gente , per via dei rallentamenti, cerca di venderti ogni tipo di cosa! Assurdo! Attraversiamo la Baobab Valley, queste immense montagne straripanti di enormi alberi. Qualche ora dopo arriviamo ad Iringa dove pranzeremo. Da qui ci sono circa 160Km per raggiungere la nostra destinazione. 160 Km di strada rossa, sterrata. Intorno a noi solo steppa e Baobab: molto affascinante. Finalmente eccolo: il Ruaha!! Mamma mia che bello!! Si comprende immediatamente che qui è tutto molto selvaggio. Dopo pochi minuti dalla nostra entrata al parco avvistiamo 3 leonesse che ci attraversano elegantemente la strada; poi branchi di elefanti, kudu, impala… wow! I miei occhi iniziano a colmarsi di gioia . Sono dentro ad un sogno. Scendiamo un attimo dall’auto per fare qualche foto al paesaggio ed al fiume che scorre proprio poco sotto di noi. Siamo nella stagione secca e molti animali si stanno abbeverando. Proseguiamo poi fino ad arrivare al nostro “Turist Banda” sito proprio sul fiume. Un tramonto sconvolgente ci sta aspettando: ci sediamo cosi proprio di fronte al corso d’acqua , rilassandoci , respirando odore di vera Africa ed ascoltando a pieno questa incredibile natura. Dopo cena ci avviciniamo alla nostra banda (una specie di trullo in lamiera) e ci accorgiamo di essere circondati da elefanti! È buio, e mentre li osserviamo incuriositi, arriva la guardia armata ad allontanarli. Più tardi anche un ippopotamo ci terrà compagnia
7 AGOSTO
Stamattina la nostra jeep non partiva. Così ci è toccato aspettare fino alle 10 , sistemati sul fiume ad ammirare zebre, ippopotami ,elefanti bere. Si parte! Questo parco offre magnifici paesaggi , ma è talmente vasto e selvaggio che non è così semplice avvistare gli animali, ovvio che giraffe, elefanti e impala non mancano mai. Ore e ore di macchina poi i primi Kudu, facoceri, zebre ed ecco anche un bel branco di leonesse distese sotto ad un arbusto. Saranno una ventina! Ad osservarle siamo noi ed un’altra jeep. Pranzo al sacco, un attimo di riposo poi si riparte. Incrociamo poi manguste, gazzelle, un bel ippopotamo fuori dall’acqua (di giorno è raro) al quale scattiamo un bel servizio fotografico! Ad un tratto passiamo davanti ad una famiglia di elefanti con tanto di baby. Bisogna prestare attenzione in quanto sono animali molto protettivi e qui non abituati troppo alla presenza umana. Infatti… 1… 2… 3… l’elefante inizia a caricarci!! Aiutooo! mi son presa una paura tremenda! Noi a tutto gas, ma anche lui! Alla fine l’abbiamo scampata per fortuna! Fosse per me in questo momento sarei già sazia di elefanti, invece sto parco è pieno! Alle 18 in punto siamo di nuovo al camp: il governo ha imposto la regola che i Parchi aprono alle 06.00 e chiudono alle 18.00. Prima di cena Benson e Ramja ci chiamano per andare a bere qualcosa con loro al Bar. Praticamente una sorta di Pub costruito per la gente che vive all’interno del parco. È simpatico qui, considerando che siamo in piena savana! C’è anche un biliardo, un maxi schermo, tavolini ecc… Affianco c’è anche la scuola.
8 AGOSTO
Stamattina iniziamo il game drive alle 06.00. Poco prima della partenza abbiamo udito delle iene vicino alle nostre banda. Oggi ci spingiamo su un circuito più distante, ma per tutta la mattinata non avvistiamo nulla, a parte un piccolo gruppo di Leonesse. Poi finalmente ecco Simba! Un bel Leone maschio ed una leonessa! Che spettacolo!! Li adoro! Vediamo anche degli struzzi. Questi ultimi dicono sia difficile avvistarli qui e che siamo stati fortunati. Rientriamo al Lodge per il pranzo e con noi anche degli elefanti stanno mangiando in tutta tranquillità la paglia che è sui tetti delle nostre Banda! Questi game drive sono davvero stancanti e un po’ di riposo adesso non guasta. Ripartiamo verso le 16, gustandoci a pieno questi tramonti fenomenali che la natura offre. È qui che secondo me si inizia a sentire il Mal d’Africa! Oltretutto sono le ore migliori per gli avvistamenti: altri leoni, struzzi, facoceri e man mano che il sole cala la savana assume questi caldi colori che riempiono il cuore e gli occhi di gioia. Dopo cena ci sediamo ad ascoltare ed ammirare la notte nella savana. Arrivano 3 ippopotami!!
9 AGOSTO
Stanotte non abbiamo dormito molto grazie alle zanzare ed anche ai ruggiti dei leoni! Colazione poi partiamo. Diamo un passaggio anche al cuoco fino ad Iringa, dove dobbiamo andare. Arriviamo verso le 10 e ci facciamo un mini pranzetto. Oggi inizia lo sciopero della benzina e qui c’è un gran trambusto: tutti in coda, tv locale… perdiamo quasi un oretta per fare il pieno, ma dovevamo, considerato che ci saranno circa 500Km ad arrivare a Dar! Fortuna la strada è asfaltata però! Prossima sosta è per il Box lunch a Mikumi, nell’Hotel dove abbiamo dormito all’andata. Molto carino qui, anche se il pasto è quasi indecente! Si riparte attraversando il Parco del Mikumi di giorno stavolta! Infatti avvistiamo quasi subito un bel gruppo di Bufali! Peccato siano distanti!! Questa strada ha davvero dell’incredibile: mentre la percorri ai lati puoi incontrare di tutto e di più! Giraffe, bufali, zebre, babbuini… Arriviamo a Dar verso le 20.30!! Straziante! Ci scaricano al Safari Inn, dove avevamo già riservato la stanza in quanto è semplice e costa molto poco, poi lasciamo una meritata mancia a Ramja che ha guidato con tutta tranquillità per questi oltre 2100 km! Ad attenderci qui c’è Elia, il boss dell’agenzia Expert Safaries, col quale ceniamo insieme dandogli la possibilità di farci una buona offerta per la scalata al Kilimangiaro e magari anche per i Parchi del Nord. L’offerta è ottima ed accettiamo, considerato che questa prima parte è andata molto bene ($4100 Kili+Parchi Nord All Inclusive)
10 AGOSTO
La colazione al Safari Inn è inclusa nel prezzo! Incredibile! Verso le 09.00 partiamo con il Bus Dar Express per Moshi, dalla stazione di Ubongo. Altri 600Km di strada. Sosta pranzo in una specie di Self service dove i padroni son gli stessi della compagnia dei Bus. Arriviamo verso le 19.00. Un viaggio molto lungo, ma tutto sommato decente considerato che per strada abbiamo visto spesso incidenti. Alloggiamo al Buffalo Hotel: molto carino e pulito e si mangia benissimo! Anche se per noi era incluso nel pacchetto, diamo un occhiata ai prezzi e dormire qui(con colazione) costa sui €10 in 2!!
11 AGOSTO
Sveglia verso le 07.00, colazione poi incontro con la guida di riferimento, anche se arriva in ritardo, dove ci accompagnerà subito in agenzia per controllare se l’attrezzatura che porteremo con noi per il trekking è adeguata o meno. Si parte per Marango, dove c’è l’entrata al Parco Nazionale del Kilimangiaro. Ci sono tantissimi portatori in attesa di partire. La giornata non è delle migliori,c’è nebbia e rugiada . Andiamo subito a registrarci e qui la guida ci presenta il nostro Assistent Guide: Augusto, un vecchietto tutto magro che dice di avere 50 anni… ne dimostra un po’ di più però! Ci sono tantissimi turisti in attesa di iniziare il percorso. Nel nostro gruppo siamo noi 2, 3 portatori, un cuoco, la guida e Augusto. Anche stavolta abbiamo fatto privato. Partenza verso le 12.30, dove attraversiamo la giungla fredda e umida. Augusto ci avvisa subito di camminare molto lentamente e di bere il più possibile per evitare mal di testa dovuto all’altitudine, anche se qui partiamo dai 1700Mt. Circa ¾ ore per raggiungere il nostro primo step: Marango Hut 2700 Mt. Ci registriamo e poi ci viene assegnato il nostro “HUT”, un bungalow. Stanza da Nr. 4 persone e l’altra è una coppia di Danesi. Adesso il freddo comincia a farsi sentire bene. Qui c’è da adattarsi ehh! Per scaldarci un po’ andiamo nella “Thè Room”, un ampio salone con dei tavoloni di legno dove si mangia insieme a tutti i turisti. Ogni portatore apparecchia il tavolo per il proprio gruppo. Si cena presto: verso le 18 – 18.30, dopo di chè qualche chiacchiera con la guida per fare arrivare le 20.30 poi ninna.
12 AGOSTO
Sveglia verso le 7. Il nostro assistente ci posa una catinella di acqua calda fuori dal bungalow per lavarci il viso. Poi ci aspetta una bella colazione abbondante con pane,marmellata, frittata e verdura. Partiamo per Horombo. Il cartello dice “11 Km 4/5 ore”, invece noi ne impiegheremo circa 7/8 di ore: “pole-pole”. Dopo una mezzora di cammino abbandoniamo l’umida foresta per ritrovarci immersi in una vegetazione al quanto diversa: più secca, arbusti bassi e il percorso di terra rossa quasi polverosa. Oggi sono partita indossando la tuta da sci convinta di avere freddo, invece camminando e a tratti fuoriuscendo il sole, ho avuto anche caldo. Ci fermiamo in un area attrezzata per il pranzo. Ci sono gruppi ai quali viene preparato un vero e proprio banchetto con tanto di primo e secondo; noi invece solo al sacco. Sarà per via del prezzo? Da qui a poco le ultime fatiche poi valichiamo un ultima collina ed ecco finalmente Horombo Hut!! Siamo a 3720 Mt. Il percorso è stato lungo ma non eccessivamente faticoso. Qui ci sono tantissime tende campeggiate,alcune arrivano da altre “vie”, e molti più turisti. Sarà perché questo è il punto intermedio tra l’ascesa e la discesa dal Kili. Registrazione e assegnazione dell’Hut. Noi siamo sempre in camera con la coppia danese. Finalmente Relax, e accidenti a me e quando non abbiamo preso le carte da gioco! Cena e poi letto presto come sempre
13 AGOSTO
Oggi sveglia con calma verso le 8. Oggi è il giorno per acclimatarci . Dopo la nostra consueta e abbondante colazione , facciamo una scarpinata di un paio d’ore fino ad arrivare allo “zebra point” a quota 4000 Mt. Il tempo non è clemente e qui inizia anche a venire giù del ghiaccio. La tranquillità che si assapora qui è unica: nella quiete più totale possiamo ammirare il Monte Mawenzi e il Kili sepolto tra le nubi! Ridiscendiamo per l’ora di pranzo. Augusto oggi si è sentito male, così è dovuto rientrare a Marango. Nella sala comune tutti i turisti non fanno altro che parlare dell’ascesa , ormai ci siamo. A volte è un po’ angosciante ascoltare le difficoltà in cui si può incorrere a 5800 Mt : si può perdere la memoria,svenire, vomitare , fino al peggio. Kuzzo dice di avere questo perenne mal di testa adesso.. speriamo gli passi! Tra altitudine,freddo, il dormire poco forse è normale. Il tempo nel pomeriggio fa fatica a passare…e non vediamo l’ora siano le 19 per la cena!
14 AGOSTO
Colazione, poi verso le 8 partiamo verso Kibo Hut. Dobbiamo percorrere 9,2 Km e lo faremo in 5/6 ore. Anche oggi il cielo è tutto coperto dalle nuvole e spioviggina pure. Lasciamo questo paesaggio un po’ verdeggiante per immergerci in un deserto roccioso, quasi lunare. Il freddo è sempre più forte, e si sente soprattutto durante le nostre brevi soste, tipo il pranzo al sacco. Proseguiamo fra la fitta nebbia fino a raggiungere finalmente Kibo Hut, 4750 Mt. Adesso anche la mia testa comincia a pulsare bene. Ci fanno rilassare dentro ad un dormitorio con 6 letti a castello dove c’è anche un tavolo per mangiare. Appena distesa sul letto ho avvertito dei giramenti di testa incredibili, ed anche una forte nausea. Sentivo come se le mie tempie fossero strette in una morsa, ma non ho preso nulla. Avevo letto che era meglio fare passare la cosa naturalmente, e se questo non fosse accaduto era meglio ridiscendere di quota. Kuzzo invece si è imbottito di moment! Nel frattempo hanno portato anche la cena. Al solo odore mi son dovuta alzare in fretta e correre in bagno!! Alla fine era solo dissenteria! Qui i bagni sono indecenti e nauseabondi. L’odore di acido straborda e non aiuta lo stomaco! Fuori ha cominciato a nevicare, ma questa aria fredda mi fa stare meglio. Torno a coricarmi. Non ho voglia di affrontare la scalata, ma la nostra guida insiste perché dobbiamo sforzarci a bere tanto dicendo che il male di testa così passerà. Passano un paio d’ore ed effettivamente io comincio a stare decisamente meglio ed ho anche appetito. Ora sembra tutto scomparso. Verso le 23.30 ci vengono a chiamare per la partenza alla vetta. Siamo ancora molto titubanti perché Kuzzo non stà ancora bene. Dopo un po’ di riflessioni decidiamo di provare lo stesso, anche se insisto nel dirgli che questa non è una gara con nessuno.
15 AGOSTO
Il paesaggio è tutto candido ed ha smesso di nevicare. Il cielo è limpidissimo e la luna piena fa si che non dobbiamo usare nemmeno le torce. Bardati al massimo stiamo cercando di scalare il Kilimangiaro. Il monte è lì,davanti a noi. Sembra quasi poterlo toccare con un dito. Proseguiamo lentissimamente a zig-zag, tutti in fila, bevendo quasi ad ogni passo. Siamo oltre i 5000 Mt e kuzzo dice di avvertire stanchezza. È strano il modo in cui lo dice e mi preoccupo subito. Vedo che si siede: non è da lui. Inizia a stare male. Non voglio assolutamente che si sforzi, anche se non abbiamo raggiunto il traguardo non m’importa! L’importante è la nostra salute, qui non si scherza! Fortuna che prevale il buonsenso, e abbandoniamo ridiscendendo. Lo so, peccato, ci abbiamo provato. Anche altri non sono stati bene e son ridiscesi, la maggior parte invece ha proseguito, è soggettivo. Arrivati all’Hut ce ne torniamo a dormire qualche ora. All’alba Balli(la guida) ci sveglia per farci ammirare lo spettacolo! È stupendo: il sole che sembra una palla di fuoco sta sorgendo affianco al Monte Meru, il cielo è sereno e le tende piantate a terra coperte di bianco fanno si che sia tutto bellissimo . Scattiamo qualche foto, immaginandoci che chi è ancora in cammino verso la vetta avrà uno scenario da cartolina. Colazione con zuppa calda di pollo,ottima, poi si riparte. Stavolta percorrere 10 Km è una passeggiata. Il cielo comincia ad annuvolarsi, e a noi almeno viene un po’ il sorriso!! Arriviamo ad Horibo giusti per l’ora di pranzo. Tempo di mangiare e di nuovo in cammino anche perché a stare fermi c’è davvero freddo! Non mi ero resa conto di quanta strada fosse percorrerla in un giorno solo!! Arriviamo a Mandara stremati! Ho un unghia del piede fracassata!! Sarà il ricordo che mi porterò di questo trekking! Che fatica! Sicuramente stanotte dormiamo! Ci assegnano 2 letti in camerata proprio sopra alla sala comune. Qui c’è una marea di gente, molta di più di quanta ne abbiamo incontrata all’andata. Balli dopo cena ci viene ricordare che dobbiamo lasciare la mancia ad ognuno dei nostri portatori, al cuoco, a lui e anche ad Augusto nonostante abbia fatto solo 3gg! Chiaramente sottolinea il fatto che alla guida (cioè a lui) bisogna darne un po’ di più! Prima di addormentarci pensiamo a quanto lasciare. Non ne abbiamo idea!
16 AGOSTO
Dopo la colazione ecco che arriva anche il cuoco a reclamare la sua ricompensa. Gli diamo 40000Tzs. Lui ci guarda e ce li ridà facendoci capire che quella cifra è ridicola! Siamo disorientati! Adesso si che dobbiamo rifare tutti i conti! Chiamiamo Balli e insieme decidiamo la divisione, tenendo ovviamente conto del fatto che lui le cifre le gonfierà! In pratica abbiamo lasciato: 40.000Tzs ai 2 portatori, 100.000 a Balli, 60.000 al cuoco, 60.000 portatore/aiuto cuoco e 20.000 ad Augusto. Totale 320.000 (circa 150€), il 15-20% del totale pagato per l’escursione. Noi abbiamo un po’ tirato sul prezzo ehh! Ora sembra tutto ok! Ultime 2/3 ore di strada poi arriviamo al termine!Direi che siamo stati abbastanza fortunati perché oggi ci sono tantissime persone in partenza. Una macchina ci sta aspettando per riportarci a in agenzia a Moshidove recupereremo i nostri zaini e poi ripartiamo col Bus per Arusha. Siamo a pezzi! Le gambe non le sentiamo più! Sono le 14, 1 ora e mezza e arriviamo a destinazione. La città si presenta molto incasinata, ma noi andiamo diretti al nostro Annay Hotel. Dopo 6 gg di trekking l’unica cosa che desideravo era una bella doccia …. Ma manca l’acqua calda!!! Non ci volevo credere!! Anche oggi staremo senza lavarci! Relax poi cena, dove facciamo amicizia con quelli dell’hotel e passiamo la serata a bere birra
17 AGOSTO
Oggi in teoria dovevamo avere la giornata libera per visitare Arusha, invece ci hanno informato che il safari è anticipato di un giorno perché c’è già una macchina disponibile con 3 persone già confermate. Meglio così. Ci vengono a prendere verso le 9 . Sulla jeep c’è una coppia di ragazzi Inglesi e 1 ragazzo Australiano, più l’autista e il cuoco. Mi tocca parlare inglese per forza! Aiuto! Ci fermiamo subito a fare la spesa in un bel supermercato, poi ci dirigiamo verso il Tarangire N.P. Arrivati notiamo subito la differenza con i Parchi del Sud: qui ci sono tantissime Jeep pronte al safari. Pranzo al sacco poi verso le 14 entriamo. Gli animali qui non mancano eh.. vediamo subito wildbeest (gnu), elefanti a volontà, struzzi e qualche Leonessa, una appollaiata sul tronco di un albero! Che meraviglia! Prendo la macchina fotografica e… ecco, si rompe lo zoom! Non ho parole! Mamma che nervoso, mi tocca fare tutto manualmente nella speranza che vengano bene! Il nostro autista Max, che è un giovane pazzo, decide di andare con la Jeep proprio sotto al tronco! Io sono un po’ spaventata perché è completamente aperta, e noi siamo a pochi metri dalla leonessa che con un piccolissimo balzo salterebbe dentro! Che bella emozione però! Così vicini, così reale… esclusivo! E con noi solo 1 altra macchina, che farà la stessa cosa. Al tramonto rientriamo. C’è un leggero venticello che fa muovere l’erba più alta e il fruscio sembra celare qualcosa… uno spettacolo senza limiti. Penso subito ad un documentario di National geographic. Cena al Camp tutti insieme. Si mangia bene. Poi tutti a coricarci nelle nostre tende. Vedo anche un riccio: finalmente un animale che posso toccare!
18 AGOSTO
Bisogna ammettere che abbiamo dormito benissimo nonostante fossimo in tenda. Sveglia ore 7, colazione poi partenza per il famoso Serengeti. Subito percorriamo una strada asfaltata poi , arrivati all’entrata del NgoroNgoro (è da qui che si arriva al Serengeti) altre ore e ore di jeep su sterrato. Max è davvero matto , e simpaticissimo, e si diverte a dare gas! Infondo anche io mi diverto da morire! Siamo nella terra dei Masai: paesaggi desertici e loro si vedono ovunque insieme ai loro animali. Portano al pascolo mucche, capre e a volte anche cammelli. Le loro abitazioni sono capanne con il tetto in paglia. Qui la temperatura è abbastanza rigida. Oltrepassiamo una foresta pluviale (oggi oltretutto c’è una fittissima nebbia che non ci permette di vedere nulla), per poi ridiscendere e arrivare in pianura. Un cartello dice che ora siamo nel Parco del Serengeti. Sosta per il pranzo al sacco. Tantissimi turisti qui, soprattutto Italiani. Ripartiamo: ancora Masai su Masai fino ad arrivare improvvisamente nel deserto più completo della savana, e di tanto in tanto iniziamo ad avvistare gli animali: gazzelle, leoni (lontani però) e iene! Tante jeep una dietro all’altra ci fanno capire che c’è qualcosa da osservare. Si tratta infatti di 2 leonesse che hanno da poco ucciso un piccolo di ippopotamo. C’è una puzza indegna!! Anche un avvoltoio si cimenta sul cadavere, ma di colpo la leonessa lo manda via. Pochi metri distante c’è una iena che sta pazientando per il suo “bottino”, ma ne arriveranno tante altre! Verso la fine avvistiamo anche un bel branco di bufali. Terminiamo il Game drive giusto per le 18 quando inizia a piovere di brutto e nel frattempo ci stanno già montando le tende. Che paciugo! Cena poi ninna.
19 AGOSTO
Sveglia ore 6 e tanti bufali intorno alle nostre tende! Wow! Senza colazione si parte diretti per il game Drive e subito avvistiamo una “cita”: ghepardo! Peccato sia in lontananza. Ma poco dopo eccone altre 3 vicinissime a noi! E siamo ancora soli! Potrei già andare a casa dopo questa straordinaria visione! Poi iene, e per finire 2 leopardi! Mamma mia! Anche questi però un po’ in lontananza, ma con il binocolo si distinguono benissimo. Intorno a noi una trentina di jeep! Continuiamo il percorso credendo di vedere ancora molti altri animali, ma non è così. In ogni caso siamo molto soddisfatti. In tarda mattinata ci fermiamo alla “piscina degli ippopotami”, posto eccezionale, e poi rientriamo al Camp per il pranzo. Nel primo pomeriggio si parte per il Ngorongoro e dobbiamo ripercorrere per ore quella strada sterrata fatta inizialmente. Arriviamo al Camp giusti in tempo per montare la tenda. Questo campo ne è pieno! Cena e poi letto
20 AGOSTO
Sveglia con una fitta nebbia! Colazione nel marasma di gente poi partiamo per il Cratere del Ngorongoro. Mano a mano che il tempo passa anche la nebbia cala, e oltrepassato il tratto di foresta si apre un eden davanti a noi: si distingue chiaramente questo enorme buco che somiglia quasi al salar de uyuni, sarà per via della stagione secca, con al centro il lago anch’esso arido. Uno spettacolo mozzafiato! Discendiamo la strada rossa sterrata fino ad arrivare in fondo. L’aria è bella fresca! La vegetazione è poca e secca, non si vedono alberi, infatti non è abitat di elefanti e giraffe qui. Avvistiamo subito molte iene,zebre (che non mancano mai), gazzelle e anche gli struzzi. In lontananza , ma tanta (ci vuole il binocolo), avvistiamo un rinoceronte grazie alla guida. Poi raggiungiamo un punto del parco dove sembra di essere all’interno di un documentario: tantissime zebre e tantissimi gnu ci attraversano la strada e altri sono fermi ai lati. Bellissimo! Ad un tratto vediamo tantissime Jeep ferme. Le raggiungiamo curiosi di vedere cosa c’è. Ci sono 5 leonesse probabilmente in attesa di un agguato ad una delle tante zebre che gli girano a pochi metri di distanza. Aspettiamo, scattando chiaramente tantissime fotografie. Alla fine ci stanchiamo e ci dirigiamo altrove… finalmente verso la toilette! È l’unico parco dove per fare i bisogni devi per forza fermarti nell’area attrezzata. Prima di arrivare siamo in coda a delle jeep che vanno a passo d’uomo: una leonessa sta camminando tra le auto! È davvero tutto incredibile. Qui gli animali (purtroppo) sono talmente abituati all’uomo che passeggiano, cacciano ecc in presenza umana. Vi assicuro che se avessimo allungato le mani l’avremo toccata! Fantastico. Arriviamo ai bagni dove c’è anche un piccolo lago pieno di ippopotami tutti in acqua, chiaramente, e tutto intorno invece zebre che scorazzano avanti e indietro. Ci rilassiamo per qualche minuto poi partiamo di nuovo. Proprio qualche metro più avanti vediamo una branco di gnu correre in massa verso il fiume ad abbeverarsi. Uno spettacolo che non avrei mai creduto di vedere. Oltretutto siamo soli (per ora!). Foto su foto quando ad un tratto… tac… una nube di polvere esagerata: il gruppo sta scappando via e la leonessa (molto probabilmente quella vista poco prima) ha attaccato e preso un piccolo. La scena per me è davvero triste e allo stesso tempo eccitante. Un mix di emozioni fortissime che non voglio assolutamente perdermi. Un occasione rara e fortunata. Osserviamo per una mezzoretta tutta la scena, dove la leonessa prima si assicura della morte, poi ne beve un po’ il sangue e poi la divora. Nel frattempo sono arrivate minimo 30 jeep, cosi lasciamo spazio agli altri. Quest’ultimo nostro giorno di safari ci ha fatto proprio un bel regalo. È ora di pranzo (anzi, siamo in ritardo), cosi ci incamminiamo verso il camp. Una puzza tremenda ci accompagna per un po’: probabilmente è qualche animale morto anche perché notiamo una decina di iene gironzolare affamate. Il Ngorongoro è spesso citato come l’ottava meraviglia del mondo ed effettivamente la sua spettacolarità ambientale è strabiliante.
Dopo il pranzo ripartiamo per Arusha, e durante il cammino succede qualcosa ad una ruota. Siamo costretti quindi a rallentare e a fermarci dal meccanico al primo villaggio che incontriamo. Fortuna che la malasorte è arrivata a fine escursione, anche perché ci vorranno almeno 3 o 4 ore di attesa per la riparazione . Noi ne approfittiamo per fare un po’ di shopping artigianale. Sono ormai le 19 e finalmente si riparte. Appena arriviamo al nostro Hotel ,doccia, cena e letto.
21 AGOSTO
Stanotte non abbiamo dormito molto bene: abbiamo sentito i canti del Ramadan fino alle 5! Si dormiva molto meglio in tenda! Dopo colazione decidiamo di tornare a Dar e non stare qui. Il bus parte alle 9 e in 12 ore arriviamo! Che viaggi snervanti, però a risparmio eh! Elia, il boss dell’agenzia ci viene a prendere. È troppo carino e disponibile questo ragazzo! Ci ha assistito in tutta la nostra vacanza. Questa notte la passeremo al Juba Hotel , molto economico ($20 in 2) e pulito ed è inclusa nel pacchetto pattuito con lui. Poi tutti e 3 andiamo a cenare al BBQ, in Lybia Street, al Mamboz Restaurant! Mamma mia che bontà! Tavolini lungo la strada, barbecue gigante dove cucinano prevalentemente pollo e altra carne di maiale, ma tutta squisitissima!!! Infatti è il posto preferito dai turisti
22 AGOSTO
Quel Business–man di Elia ci ha organizzato anche Mafia Island. Dopo colazione ci passa a prendere Ann che ci accompagna alla stazione Bus di Mbagala e andremo a Nyamisati. Che esperienza anche questa! Appena scesi dalla macchina rimaniamo unici turisti a cercare di capire quel’è il giusto Bus da prendere! E nessuno (o quasi) parla inglese! Un impresa! Qui sembra un gigantesco mercato locale pieno di gente che vende, che compra, che sale su questi mini bus locali (Dalla-Dalla)con tutto e di più: animali, verdure,alberi! Incredibile. Non capendoci nulla Kuzzo ad un certo punto inizia ad Urlare “ Nyamisati” (la nostra destinazione) e in un batter d’occhio iniziano ad avvicinarsi a noi prendendoci per il braccio e portandoci verso i bus. Saliamo su uno di questi sperando sia quello giusto! I seggiolini sono tutti rotti e dobbiamo aspettare che sia pieno prima di partire. Ok pieno, ma non pensavamo cosi!! I posti a sedere saranno circa una decina o poco più , ma alla partenza saremo in 25 sopra! Aiuto! Tutti ammassati, chi si siede sopra alla gente, chi in piedi compressi come acciughe… un delirio! E pensare che dobbiamo stare ben 3 ore cosi! Questo si che è scomodo! Poi su strada sterrata chiaramente! Ma, nonostante tutto, lo rifarei! Troppo emozionante ed unico. Bello condividere le esperienze locali. Bello vivere come se fossi nel passato, il futuro tanto è a casa nostra. Mi sono resa conto che le donne qui hanno un’ energia singolare: salgono con i loro figli piccolissimi in braccio e stanno in piedi ore, nonostante tutto lo scossa mento e la calca che si stringe a te per ore! Gli unici turisti siamo io e kuzzo, strano! Finalmente arriviamo , le gambe non le sento più, e per fortuna eravamo almeno a sedere! Scendiamo in questa specie di mini porto dove c’è un ufficio (detto cosi non è proprio reale, ma per capire bene bisognerebbe vederlo dal vivo!) e qui acquistiamo i ticket (nemmeno 5€ a testa ) della nave che ci porterà a Mafia. La nave è un carico merci! Ecco perché il costo è cosi basso, ma chi se ne frega! Adoro queste cose! È un impresa anche cercare di salirci sopra: la calca di gente (tutti locali chiaramente) che vuole accaparrarsi il posto migliore. Bisogna togliersi le scarpe e poi avere fortuna di non sedersi sopra a qualcun altro! Impiegheremo circa 4 / 5 ore ad arrivare. Finalmente vedo terra: Mafia Island! Ma da quando la vedo all’attracco il tempo sembra non passare mai! Anche lo sbarco è un film: la nave non può arrivare a riva, anche perché c’è la bassa marea, cosi arriva una barchettina di legno che carica un po’ di gente alla volta. Solo che tutte le persone sembrano avere una fretta indecente e vogliono a tutti i costi salire in 1000! Io credevo che si capovolgesse tutto! Che ridere però! A terra prendiamo una specie di Tuk-Tuk (il loro taxi) e cerchiamo un alloggio. In realtà potevamo benissimo andare a piedi perché il paese è minuscolo, sembra quasi un villaggio di pescatori. Molto carino qui, caratteristico. Unica pecca è che sembra non esserci un posto per dormire! Decidiamo così di mangiare prima un boccone (abbiamo una super fame) e poi di darci da fare. Nel ristorantino vediamo che organizzano escursioni per Chole Island, decidiamo di prenotare cosi non ci pensiamo più. Ora si và a cercare da dormire! Siamo a caccia di una guest house per risparmiare, ma nulla… tutte piene. Per strada un paio di ragazzi del posto ci aiutano e fortuna vuole che ne troviamo una nascosta e non turistica (anche qui non parlano inglese) che ha più le sembianze di un convento. Kujuju Guest House: € 4 in 2! Non si hanno parole! Il bagno è in comune, la stanza è semplicissima, ma pulita
23 AGOSTO
Sveglia presto, doccia fresca poi andiamo a fare colazione nel ristorantino di ieri sera, “Akuna Matata”, anche perché abbiamo appuntamento con la guida che ci accompagnerà a Chole Island. È un ragazzino giovanissimo, dallo sguardo un po’ perso, ma ci hanno detto essere “gratis”. Certo che Kilindoni è davvero molto deliziosa e tranquilla. Prendiamo un Dalla-Dalla che ci porta verso la spiaggia. Ovviamente anche qui ci si carica sopra ogni cosa/persona possibile ed immaginabile. Dopo una mezz’oretta arriviamo al Mafia Resort, poco prima ci siamo fermati per la registrazione visto che siamo entrati in un parco Marino ($20 a testa al gg). La spiaggia qui è carina, mare anche. Zanzibar sicuramente è più bello esteticamente, ma qui sembra piacerci di più: più selvaggio, molto meno turistico, poca gente. Da qui prendiamo una barca dei Beach Boys che in 5 minuti ci fa fare l’attraversata e siamo già a Chole Island, dove in teoria dovremo anche dormire. Ci sono alcune rovine arabe poi ci si inoltra all’interno dell’isola dove si incontra subito la scuola: i bambini sono curiosi e molto affettuosi (per nulla invadenti) ed alcuni ci vedono e si aggregano a noi dandoci la mano, e raggiunte le loro case nei villaggi ci abbandonano. Finalmente arriviamo anche al nostro Lodge. A noi qui non piace per nulla: non c’è spiaggia, solo mangrovie, non c’è nulla da fare e vedere. Così ci facciamo riportare alla spiaggia del Mafia resort. Ormai la mattinata è terminata, fortuna che i Beach Boys ci propongono un bel pranzetto sulla spiaggia fatto di pesce cucinato al momento sul falò! Che bello! E spesa minima (circa 10€ in 2). Anche la nostra guida ci abbandona per tornare al Villaggio e noi ci rilassiamo tutto il pomeriggio in spiaggia. Nel frattempo i Beach Boy ci trovano un alloggio dove dormire niente male: Meremeta Lodge! Troppo bello qui! Ci sono solo 2 Bungalow per ora, ben curati, color rosa, di recentissima costruzione, quindi alcune cose devono ancora terminare (tipo il ristorante). $30 a camera al giorno compresa colazione, internet, bici… Altro che Mafia Resort (oltre $200 a testa al gg). Fantastico! Il proprietario, Meremeta, è un personaggio strepitoso, un altro vero Business man! Qui lui vende di tutto: dalla benzina agli ortaggi, quindi gli abitanti si fermano da lui per qualsiasi necessità. La sera prendiamo le bici e in pieno buio andiamo al pub a trovare i nostri nuovi amici (beach boys) per mangiare tutti insieme. Steve ci ha preparato un bel polipo pescato nel pomeriggio. Che bontà! Questo è l’unico posto di ritrovo che c’è ad Utende. Passiamo una bella serata in compagnia di tante belle persone. Finalmente a letto , io ho anche mal di gola.
24 AGOSTO
Una bella colazione sotto la nostra bella veranda del bungalow non ce la toglie nessuno! Ma si sta davvero bene qui ehh! Poi ce ne andiamo in spiaggia in bici, dove i Beach Boys ci stanno aspettando per un escursione che abbiamo organizzato insieme a loro. Andremo alle piscine Naturali. Bisogna partire verso le 9 per via delle maree. Saliamo in barca e dopo un po’ di navigazione arriviamo in un punto dove ci sono delle mangrovie e poco più distanti dei faraglioni che spuntano dall’acqua bassa color turchese. Ci fermiamo in questa spiaggetta deserta e ce la gustiamo per quanto possibile perché l’acqua ora si sta rialzando. Intanto Steve pesca 4 bei pescioloni che ci preparerà per pranzo. Adesso si và a fare snorkeling. Sott’acqua non è male, ci sono tantissimi pesci di barriera e la visibilità è buona. Poi sosta su di una spiaggetta per mangiare pesce alla brace e “uaciapi” (il loro pane tipico). Relax poi rientriamo. Oggi c’è un sole meraviglioso. Appena arrivata in camera : febbre!!ah, me la sentivo! Dopo il male di gola, barca, snorkeling. Ci facciamo preparare da Meremeta una bella cena in camera a base di Zuppa di pollo (ucciso al momento…povero!) , riso e verdure. Che bontà.
25 AGOSTO
Ho ancora la febbre, ma non so perché nei posti tropicali la sopporto molto bene nonostante sia alta. Comunque giornata tranquilla. Verso tarda mattinata facciamo le foto a tutta la tenuta perché poi Kuzzo gli dovrà fare il sito web (www.meremetalodge.com). Nel tardo pomeriggio invece andiamo a farci un giro a piedi verso la spiaggia, passando per il villaggio dove la gente è davvero molto friendly! La sera dopo cena andiamo al Kilindoni Lodge insieme a Meremeta a fare delle commissioni sempre per il sito web, poi ninna
26 AGOSTO
Sveglia prestissimo. Oggi ce ne andiamo. Meremeta ci accompagnerà a Kilindoni dove alle 7.30 parte la nostra nave (la stessa dell’andata). Lo vediamo uscire di casa vestito benissimo: giacca e cravatta e tutto profumato, per poi salire insieme a noi su di un tuk tuk che a tutta velocità (siamo un po’ in ritardo) ci accompagnerà al porto! Che ridere! Poi girare sulla sabbia non era molto stabile! Meremeta è un personaggio che conoscono tutti e appena arriviamo tutti gli gridano: Meremeta Yeyeyee! Facciamo i nostri biglietti e gli porgiamo un bel saluto. Ci dispiace tantissimo andarcene da qui. La marea è bassa e quindi per imbarcarci c’è il solito tram tram da barchetta piccola a barca grande, e la gente ha talmente fretta che sulla barchetta piccola a momenti si affonda!! Siamo al pelo del livello dell’acqua!! A volte desidererei che fosse la mia anima a scattare foto ai nostri momenti, perché raccontarli e basta non rendono le esperienze cosi affascinati. Stavolta le ore sembrano volare ma scendere da qui è un altra fatica che dobbiamo affrontare e nessuno in questi momenti ti guarda in faccia ma pensa solo a se stesso. Tutto ciò perché sanno bene che c’è un solo Dalla Dalla al momento pronto per la partenza. Se no bisogna attendere. Cosi cerchiamo di fare quanto prima anche noi, e nonostante il mini bus sia già pieno saliamo e ci mettiamo a sedere sulle gambe della gente! Ormai siamo come locali! 3 ore assurde, ma arriviamo. Ho i muscoli a pezzi. Elia ci sta aspettando alla stazione, per fortuna! Andiamo all’agenzia a prendere i nostri zaini e poi ci incamminiamo a piedi verso il Safari Inn dove dormiremo. Cena al Mamboz e poi letto.
27 AGOSTO
Ultimo giorno a Dar, stanotte si parte! Elia ci passa a prendere in Hotel dopo la colazione e ci porta al Kilimangiaro Hotel all’agenzia della Turkish per vedere di ricevere un risarcimento per i bagagli persi 3gg. Andarci con un locale è decisamente meglio: riusciamo infatti ad ottenere tutto e lasciamo anche una bella mancia ad Elia. Giornata poi di relax, per acquisti e ultimi giretti. La sera ceniamo con Elia e sua moglie sempre al Mamboz. Bella serata. Dopo di chè ci accompagnano all’aeroporto. È giunta l’ora dei saluti, alle 03.00 parte il nostro volo di rientro per l’Italia.
Anche quest’anno è stata una bellissima vacanza.
Mora&Kuzzo
Filled Under : Senza categoria